| Ciao forum
è un perido di merda, divento lagnoso e noioso, ripetitivo, non mi va mai bene niente. Vi chiedo scusa.
Stasera però ho avuto una brutta notizia e mi andava di condividerla con voi, per soffrire meno. Alcuni di voi sanno che qualche mese fa su facebook una donna della quale m'innamorai vent'anni fa mi ha cercato. Immaginerete la mia gioia. Magari no. In vent'anni tutto cambia, te ne dovevi essere perfino dimenticato, invece ?
Invece io non ebbi l'occasione e la forza di dichiarare le mie emozioni a quella donna vent'anni fa. Il mio amore rimase inconfessato e si liofilizzò, rimanendo latente come certi semi di piante del deserto, pronti a germogliare alle prime pioggie, anche a distanza di cento anni. Ho stampato un poster di quella donna e questo poster è sempre stato sulla parete di fianco al mio letto e c'è ancora oggi, dopo vent'anni. Quell'amore inconfessato è rimasto in me tutto questo tempo, non avendo avuto una risposta. Se non hai una risposta negativa ti senti autorizzato a sperare, conservi il dubbio che forse tu possa avere qualche possibiità. Ti lasci una porta aperta. E' la scusa che noi timidi ci raccontiamo quando pensiamo ai nostri amori inconclusi. Un modo crudele di prendere in giro se stessi, un disperato tentativo di aggrapparsi ad una speranza assurda ed infondata. Eppure succede ogni volta. Mi succede sempre, quando non ho una risposta definitiva. Mi lascio una porta aperta. Mi faccio del male.
Col passare degli anni per fortuna qualcosa ho imparato e perlomeno ora riesco a dichiarare le mie intenzioni entro qualche mese (dicamo tre o quattro) un risultato penoso, ma sempre meglio di niente. Qalche mese fa questa donna, come la pioggia risveglia i semi dormienti nel deserto ha risvegliato in me l'amore sopito ed il mio cuore ha ricominciato a sperare che forse lei era quella giusta. Ma gli anni non sono passati invano e stavolta il dubbio mi è venuto, così, tra una battuta e l'altra, tra un discorso e l'altro, tra un saluto e l'altro non ho mancato di fare dei precisi riferimenti, battute, allusioni. Lei ha sempre retto il colpo, ma stasera ho deciso che era il momento di sapere e le ho fatto una domanda diretta. Qualche anno fa avrei cercato di evitare, nell'intento di prolungare il dubbio all'infinito e mantenere aperta la porta. Ora basta, la porta aperta fa solo male, fa corrente. La sua risposta è stata cortese, quasi metaforica, ma chiara. Non mi ama e non mi ha mai amato. Ieri sera scrivevo che ritengo assurdo che nessuna donna si sia ancora follemente innamorata di questo ragazzo dolce, educato, gentile, onesto ecc ecc. ma una persona cara mi ha detto che l'amore non si conquista con i meriti, è questione di combinazioni, soprattutto di affinità e del caso. E' vero. Adriana stasera quando le ho chiesto "cosa c'è che non va in me ?" mi ha risposto " nulla, sei una persona straordinaria ed infatti ti ho cercato perchè volevo ritrovarti ed essere tua amica, ma l'amore è una cosa differente, capita o non capita, non c'è una ragione" Non si può trovare la cura per quella che non è una malattia. Non esiste una formula che descriva l'amore e non esiste una soluzione matematica. Esiste solo il caso e la legge delle probabilità La legge delle probabilità dice che più gente incontro è più sarà facile che una donna mi noti. Andrò a vivere in piazza S. Carlo, ci passa un sacco di gente ogni giorno.
Ora la porta di Adriana è chiusa, la speranza è che non se ne aprano più, così da smettere di aspettare per anni la risposta che invece si conosce perfettamente ma si rifiuta di ammettere. Ora lasciamo che il cuore si riprenda un attimo e poi vediamo cosa si può fare: in piazza S. Carlo d'inverno fa freddo, devo attrezzarmi.
Un bacio a tutte, grazie di essere quì a darmi l'illusione di avere delle donne che mi amano, resistete ancora un po' credo che ormai ci siamo, tenete le dita incrociate.
Vi voglio bene.
Davide
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