| La vita è strana, imprevedibile, meravigliosa (spesso) ma anche impietosa (assai più spesso).
Più di venti anni fà vissi una vacanza indimenticabile, la prima fuori casa senza i genitori. Andai in sardegna in moto con il mio amico d'infanzia, mio fratello Claudio. C'imbarcammo a Genova sul traghetto e passammo la notte sul ponte, sotto le stelle, un freddo cane !! Ma ne valeva la pena, era un momento che non sarebbe tornato più e dovevo assaporare ogni secondo di quell'avventura, salvarlo nella mia mente, ricordare gli odori, i colori, gli stati d'animo, per poterli richiamare quando ne avessi avuto il desiderio. Ora cel'ho, il desiderio, e per fortuna la mia memoria funziona bene e molte delle sensazioni di quei giorni riaffiorano chiare e definite come se fosse stato ieri. Ricordo l'odore della nave, il vento sulla tolda, le costellazioni che vegliavano su di noi mentre facevamo conoscenza con altri giovani passeggeri in cerca di avventura e di libertà come noi. Ricordo lo sbarco e la corsa veloce in moto verso Santa Teresa di Gallura, attraverso Castelsardo, meravigliosa perla bianca incastonata tra le rocce ed arroccata sul colle.
Ricordo l'arrivo al camping e la sistemazione sulla nostra piazzola, l'odore del detersivo che arrivava dalla roggia a poca distanza, gli alberi d'eucalipto. Il nostro igloo fu montato ed arredato in meno di un'ora e di fianco a noi c'era la tenda di 5 giovani napoletani che non mancarono di stuzzicarci e provocarci come solo loro sanno fare. Tre ore dopo eravamo seduti a tavola con loro, alla loro tenda e trascorremmo in loro compagnia alcuni tra i più bei giorni della mia vita; tre ore dopo io ero innamorato.
Geppino, Stefania, Gennaro, Giacomo e Adriana.
Quella sera prima di cena Adriana si arrampicò su un eucalipto per appendere degli zampironi, per tenere lontane le zanzare durante la cena ed io fui perduto. Tale fu la meraviglia che l'immortalai con una fotografia: ritratto di donna su eucalipto. Che donna. Da quella foto ricavai un poster 50 x 70 che è ancora oggi appeso sopra il mio letto e non passa giorno che io non rivolga ad Adriana un pensiero , un saluto ed un sorriso. Trascorsi con quei ragazzi dei giorni indimenticabili, ridendo a crepapelle, imparando il napoletano ma soprattutto imparando i napoletani, che fino ad allora io, meschino ed ignorante consideravo solo dei terroni. Dovetti ricredermi. Non mi costò alcuna fatica. Erano persone gentili, socievoli, generose, intelligenti ed ospitali, Adriana era anche bellissima e me ne innamorai.
Io credetti di essere molto esplicito nelle mie intenzioni, non le feci mai mancare un sorriso o un complimento, ogni mio gesto era fatto in funzione di lei e dei suoi desideri, ma in queste cose non ci sono sistemi che funzionano o che non funzionano, è questione di chimica. La nostra combinazione non funzionava e non accadde nulla, restammo semplicemente amici; ci sentimmo telefonicamente alcune volte nei due anni successivi poi non ne seppi più nulla. Claudio andò a Roma per lavoro qualche anno più tardi e mi disse di averla incontrata; stava per sposarsi e si era trasferita a Roma. Fine del sogno.
All'età di 44 anni, facendo un bilancio di quel poco che ho vissuto e di quel tanto che mi sono lasciato sfuggire, credo di poter dire che un'amicizia sincera è comunque un bel bottino. Chi dice di essere mio amico può darsi che nasconda qualche secondo fine, benchè io essendo povero non costituisca una preda appetibile per gli sfruttatori e gli approfittatori. Ci sono invece persone che semplicemente SONO mie amiche e di queste mi fido e sono fiero della loro amicizia. Devo loro delle scuse, poichè spesso li uso per appagare il mio bisogno d'affetto, ma sono certo di avere il loro perdono. Vivo in modo modesto, in una casa modesta, in aperta campagna; i miei genitori sono anziani ma stanno discretamente bene ed ho un lavoro stabile. Cosa chiedere di più alla vita ? Non ho il coraggio di chiedere nient'altro, ma dentro di me cresce un senso di vuoto, il desiderio di sperimentare ciò che il 90% delle persone del mondo ha sperimentato fin dalla pubertà: un rapporto d'amore con una persona del sesso opposto. Lo so, è una richiesta assurda, per questo mi guardo bene dal fare scenate o dimostrazioni in piazza, la vita mi ha dato molto, è irragionevole chiedere di più.
Si vede che nelle pagine del racconto (già scritto) della mia vita, non è previsto questo capitolo. Ormai me ne sono fatto una ragione ed ho smesso di commiserarmi; semplicemente tengo gli occhi aperti, caso mai trovassi da qualche parte una creatura che sia in grado di risvegliare il mio interesse, di farmi battere forte il cuore ed arrossire quando incrocio il suo sguardo. Non è detto che prima o poi non possa succedere e quindi sto in guardia, pronto a ringiovanire di botto di trent'anni e condividere ogni respiro con la persona che custodisce l'altra metà del mio cuore.
Circa quattro mesi fà collegandomi per la mia ispezione serale a facebook, per vedere se per caso qualcuno ha lasciato messaggi trovo una richiesta d'amicizia. Un altro "amico" L'ultima cosa di cui ho bisogno è un "amico " di facebook. Persone con le quali di solito vorresti evitare ogni contatto, poichè nel 90 % dei casi si tratta di colleghi di lavoro che manderesti volentieri affanculo.
Invece questa si chiama Adriana. Non una qualsiasi, proprio lei. Che mi venga un colpo ! dopo più di vent'anni questa persona non solo si ricorda come mi chiamo, ma mi cerca anche. Il mio cuore ha avuto un attimo d'indecisione, poi ha ricominciato a battere più arzillo che mai ed io ho accettato quel'inaspettato, miracoloso, benedetto invito all'amicizia. Dopo pochi messaggi ci siamo trovati in chat pochi giorni dopo ed abbiamo ripreso a conoscerci e frequentarci, senza malizia, con delicatezza e serenità. Ci siamo raccontati a vicenda e ci sentiamo abbastanza spesso, quasi tutte le settimane anche più di una volta e passiamo qualche minuto a confidarci oppure a rinfrancarci o a scherzare, secondo la stanchezza e lo stato d'animo e sono di nuovo grato alla vita di avermi fatto questo regalo. Si è preoccupata quando non mi ha trovato per molti giorni, quando questa primavera ho avuto il mio grande problema e come tutte voi mi è stata vicina e mi ha sostenuto ed infuso coraggio e forza. Ancora una volta grazie a tutte voi, che mi avete aiutato ad uscire in fretta e con ottimismo da quella brutta avventura.
In queste settimane ho voluto confidarle cosa provavo per lei quando fummo in vacanza in sardegna e lei, con poco imbarazzo, mi ha ringraziato e mi è rimasta vicino, dimostrandomi il suo affetto, sicuramente gratuito, visto che non possono esserci ragioni d'interesse. Un grande rimpianto che mi seguirà credo per sempre, quello di non aver potuto passare con lei almeno una parte della mia vita ed aver goduto del suo amore donandole il mio. Tuttavia ora una parte della mia vita la sto passando con lei, in diverso modo, ma con uguale intensità, dolcezza ed armonia, senza promesse importanti e senza lunghi sguardi negli occhi, ma con la consapevolezza di avere accanto una persona che ha stima di me e che mi vuole bene e che io desidero ricambiare con tutta l'onestà e l'intensità di cui sarò capace.
Questo messaggio è per te Adriana; grazie di essere apparsa nella mia vita vent'anni fa ed averla resa meravigliosa per due settimane; grazie per la tua delicatezza e per la sincerità e disponibilità che mi hai usato anche se non provavi attrazione per me. Ma soprattutto grazie di essere ricomparsa oggi, a riempire un vuoto che rischiava d'inghiottirmi e grazie della pazienza che hai con me ogni volta che ci scriviamo ed io mi lascio prendere la mano.... Ti voglio bene.
Tantissimo.
Davide
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