Travestiti
Sorelline
Crossdressers.
Modi diversi di catalogare delle persone dai sentimenti delicati e dai gusti particolari.
Tutti siamo catalogati, ne abbiamo bisogno noi stessi, per avere un’identità.
La società che ci circonda e ci ospita ci impone di ascriverci sempre a qualche categoria, per poterci individuare, per poterci incanalare e controllare.
Quasi tutti si uniformano a queste regole, ma per alcuni sono strette.
Questi individui diversi, strani, ambigui, indefinibili sono scomodi , poiché la società non li può catalogare e trattare come gli altri,
Sfuggono alle regole, sfuggono al controllo.
Sono diversi, sono pericolosi, sono mostri, evitateli.
Questo è ciò che siamo stati educati, spinti, indottrinati a pensare.
Non lo pensiamo noi, ci hanno ordinato di pensarlo.
Io non ci sto.
Io penso con la mia testa, anche se gli altri dicono che è sbagliato, che non si deve fare, che sarò emarginato.
La mia serenità, la mia pace interiore, la stima di me stesso mi inducono ad insistere, devo essere quello che sento di essere.
Per onestà, verso di me prima e verso gli altri dopo.
Ecco perché non mi travesto spesso, ecco perché ho le unghie lunghe 8 mm.
Sono un uomo, non più certo un ragazzo, visti i primi capelli grigi ed i primi 43 anni, ho scelto di continuare ad esserlo, perché mi piace esserlo, ma voglio essere uomo a modo mio.
Non mi piace la boxe, non mi piace il calcio, non faccio sport di squadra, non amo la competizione.
Non mi piacciono molte delle cose che per gli altri uomini sono imprescindibili, ma questo non fa di me un uomo peggiore degli altri.
Ho semplicemente dei valori e delle priorità differenti dalla media.
Questo fa di me un emarginato o quasi, ma io non rinuncio al mio pensiero solo per fare parte del gruppo, non m’interessa.
Il gruppo lo scelgo io, non il contrario. Non mi faccio fagocitare perché così sono tranquillo ed uguale agli altri, scelgo io le persone che secondo me sono in grado di discernere cosa è davvero importante e cosa invece è solo fumo.
Se poi queste persone decidono che valgo qualcosa per loro, diventiamo amici.
Tutte le persone alle quali ho confidato il mio gradimento per gli indumenti femminili, mi hanno risposto con un sorriso e mi hanno confermato la loro amicizia, conservando immutato il loro comportamento nei miei confronti, accresciuto semmai di una nuova curiosità e di una diversa complicità.
Sono fortunato ?
Forse, ma non solo.
Sono sincero ed onesto e quello che vedi è esattamente quello che sono, nessun trucco.
Ma questo significa anche che non a tutti piace quello che vedi.
Ultimamente quello che vedi sono delle unghie lunghissime assolutamente anomale già per una donna, figuriamoci per un uomo.
Presto quello che vedi includerà anche una gonna od una minigonna e delle scarpe con tacco più o meno alto. Ovviamente non al lavoro, ma per strada si.
Però queste cose non si vedono da nessuna parte.
Saranno imbarazzanti per alcuni, scandalose per altri, ridicole per altri ancora, ma io sono fatto così, ed il mio animo reclama di poter essere se stesso ed esserlo sempre, ovviamente nei limiti della legge e del rispetto per il prossimo.
Non sarà facile, lo so con certezza, probabilmente mi causerà dei guai, ma se non lo farò perderò la stima di me stesso, mi sentirò infelice ed incompleto per cui mi assumerò questo rischio ed andrò fino in fondo.
Non amo travestirmi "perché mi sento donna", invece ho scoperto che mi piace sentire la carezza degli abiti attillati e morbidi, il gentile contenimento dei collant, il senso di potere e di sicurezza che mi deriva dal camminare sui tacchi alti.
L’altra ragione per cui ogni tanto divento Daniela è semplice e triste al contempo.
Non ho e non ho mai avuto una compagna e questo mi pesa ormai in modo quasi insopportabile; la mancanza di una persona al mio fianco sulla quale riversare il mio affetto, le mie attenzioni e riceverne a mia volta mi priva della gioia di vivere.
Ecco allora, grazie a voi del forum, affacciarsi una creatura effimera che forse non conoscendovi non sarebbe mai uscita.
Daniela era dentro di me da sempre, come lo è ora, ma darle una forma fisica è stato una specie di miracolo.
Daniela rappresenta il mio modo di vedere le donne, il mio ideale. Lei è quella che io desidero avere ed ogni volta che appare cerco di renderla più bella, più perfetta, più sensuale, più vera, per poterla guardare nello specchio e godere della sua bellezza.
Guardo i suoi capelli lunghi e selvaggi, il suo seno prosperoso, le sue lunghissime e sensuali gambe, le mani esili con quelle unghie così provocanti.
Il suo sguardo è su di me e mi sorride e rimale lì per me, senza lamentarsi o discutere, si mette in posa, si pavoneggia, si vergogna.
Cammina avanti ed indietro sui suoi tacchi, elegante, silenziosa, dolce e provocante al contempo, poi si siede sullo sgabello e mi fissa, come per invitarmi a prenderla per mano ed uscire con lei.
Io rimango a guardarla imbambolato, a volte per molti minuti, chiedendomi se avrò mai la ventura d’incontrare una donna così.
Lei è quella che non esiste, la donna perfetta; quella che di sicuro non guarderebbe mai uno come me se lo incrociasse.
O forse si ?
Un abbraccio a tutte,
Da Davide e da Daniela
Quello che vedete in queste due immagini sono io, come mi vedo quando chiudo gli occhi e penso a me stesso (felice).
A presto.