invito a cena con delitto

Ho una voglia irresistibile di fare una marachella.
In verità vorrei tanto uscire dalla mia tana ma non sono pronta per impattare il mondo esterno.
Allora ho pensato di fare una cosa inversa.

Io ho una carissima amica, biologicamente femmina. Ma tanto tanto amica.
Così amica, ma così amica... che non si può essere più amici di così.
Ci vogliamo un bene profondo, ci siamo sempre compenetrati totalmente uno nei problemi dell'altra.
In verità è stata molto più che amica in passato. Ma oggi è proprio AMICA.
Infatti non vedo l' ora di vederla per raccontargli tutto quello che ho vissuto fin qui, sono mesi che non ci vediamo.
Aspetto questo momento da un po e spero finalmente di riuscire a vederla.

OK vengo al dunque se no divento prolissa.

Tra qualche giorno la inviterò a cena.
Si profilano due scenari : A viene da sola - B non viene da sola.
scartiamo lo scenario B che non ci interessa.

Secondo voi come mi farò trovare a riceverla sull' uscio della porta ?... ma enfemme ovviamente
Ovvero questa è la mia idea.

Sono sicura che passeremo una bella serata insieme.
Le preparerò una cenetta coi fiocchi e ci racconteremo le storie degli ultimi mesi in cui non ci siamo potute vedere.

Ce la posso fare ?
Ci riesco ?
In fondo cosa cambia se mi faccio trovare col solito jeans e camicia oppure se il pantalone è da donna e la camicia pure ?
Si va be, un po di trucco, una parrucca... che volete che sia.

Nel caso, la cena, la ordino da un japponese qui vicino.
Mi sembra carino il japponese e soprattutto non devo rompermi le balle a cucinare visto che passerò ore ore di trucco e parrucco.
Sistemo tutte le portate in frigo canonicamente ricoperte di domopak, apparecchio è fatta.
Un buon vino bianco a 10°...

E' solo un sogno ? ... staremo a vedere.

Facci sapere.
LA ZIA

secondo me è un'ottima idea! Fai benone!

Però chiediti se:
per lei l'impatto non sarà così forte da spiazzarla tale che non riuscirà a godersi il momento e quindi poi non riuscirà a esserti complice nelle tue aspettative di condivisione e rilassatezza.

Magari le piaci, magari è felice per te, magari condivide tutto.

Ma spiazzando le persone sulle certezze basilari della loro vita spesso poi non riescono a beneficiare al meglio delle cose perchè sono occupate con la mente a colmare quel punto fermo che si è rotto.
Anche perchè pensaci: lei non saprà più oltre chi sei, nemmeno a come interagire con te in quel momento!

Solo tu conosci lei, la situazione, l'ambiente e come sei tu! Quindi vedi tu! il mio consiglio è suonarti al campanello e immedesimarti in lei scalino per scalino, apertura della porta e situazione perchè spesso siamo cosi concentrate a fare coming out che potremmo fregarcene degli effetti devastanti che abbiamo sulla psiche altrui XD

Al contempo oltre questo consiglio di "empatia" ti consiglio comunque di non pensarci troppo. Ok immedesimati, pensa anche a lei e far venire la cosa carina e facilmente fruibile ma al contempo non pianificare il 100% pensandoci troppo se no non la fai più. Quel che dico è di non buttarti a capofitto ma nemmeno fermarti a riflettere 1 mese XD

grazie per le preziose riflessioni, infatti ci sto pensando molto.
sto pensando esattamente come dice Nausicaa a quello che succederà dopo i primi 5 minuti.
i primi 5 minuti sono facilmente immaginabili il dopo ... ?
dipende solo da me.

se non conoscessi questa donna da circa dieci anni e se non avessi convissuto con lei le profondità abissali del dolore più nero e le gioiose cime della felicità... allora avrei qualche dubbio.
ma se ho pensato di sottoporla a questo trattamento shock è solo perché so di poterlo fare.

quella sera, quando verrà da me a cena, io non ci sarò. quella sera ci sarà solo cupay.
non voglio giocare due ruoli nello stesso contesto. non voglio fare un carnevale anticipato.

Nausicaa scrive una cosa fondamentalmente condivisibile : lei non saprà più oltre chi sei, nemmeno a come interagire con te in quel momento!

Verissimo. Questo è il motivo per cui dovrò fare tutto io.
non devo lasciare spazi vuoti. dovrò essere accogliente ... ci dovrà essere un pizzico di magia. la tavola apparecchiata in modo magico e le giuste luci.
dovrò prenderla per mano e portarla nella tana del bianconiglio senza che lei possa o debba fare nulla.
é vero .. sempre come dice Nausicaa, che non dovrei pianificare troppo... ma sono convinta che un canovaccio ci debba essere, aperto a tutte le possibili improvvisazioni.

farla rilassare, tranquillizzarla. e cercare di essere solo cupay. fino in fondo. parlando di me maschio, dovrò dire " lui "... ( chiamarlo per nome )

tutto sommato concordo che la povera vittima va minimamente preparata.
ma non posso dirle nulla di preciso.
quindi la sto solo preparando in modo generico, facendole capire che qualcosa sotto ci cova.
infatti, oggi al telefono, quando l' ho invitata .. dopo poche battute mi ha detto : humm.. non me la conti giusta.
mi conosce troppo bene, sa cogliere ogni sfumatura della mia voce

quindi : invito fatto, appuntamento preso !!!
purtroppo o per fortuna non subito, non questa settimana, la prossima.

in effetti è meglio, avrò il tempo di capire cosa cavolo mettermi addosso. e poi .. le scarpeeeeee non ho ancora le scarpe.

anzi approfitto per chiedervi aiuto.
chiunque di voi, gentilissime amiche, ha qualche consiglio sulla mise sarò felicissima di farne tesoro.

Sarò maledettamente fortunata, non voglio dire. Ma, PER QUANTO MI RISULTA (cioè per le reazioni visibili che ho suscitato) ogni volta che mi sono "rivelata" ad una donna (mai fatto con uomini in quanto non ho mai intrattenuto rapporti men che formali con loro) l'ho fatto d'impulso e mi è andata maledettamente bene, raccogliendo approvazioni e complimenti.
D'altronde, se mi è capitato di mostrarmi en femme a portalettere, fattorini e simili (non sto certo a cambiarmi e struccarmi ogni volta che suona il campanello) non ho notato reazioni particolarmente apprezzabili né in positivo né in negativo.
Consigliarti sul comportamento e la mise da prendere in occasione dell'appuntamento sarebbe solo una perdita di tempo e potrebbe crearti più confusione di quanta già ne hai.
Di te crediamo di sapere molto (ma sappiamo solo quello che TU ci hai permesso di sapere), della tua amica e dei tuoi rapporti con lei non sappiamo proprio nulla se non nebulosi accenni dei tuoi trascorsi rapporti.
Solo tu, conoscendola, sai se presentarti come la "casalinga di Voghera" o , con uno sforzo sovrumano e l'aiuto di una equipe di estetisti, come una vamp con tette da urlo e ciglia finte a coda di pavone (ad ogni modo meglio la casalinga della Drag Queen).
Sii te stessa, sii una gentile ed accogliente padrona di casa, sii un'amica che ne riceve un'altra. Non strafare chè sarebbe un indice di insicurezza, ma non "sottofare" (questa parola me la sono inventata adesso) chè non sarebbe gentile nei confronti dell'ospite.
In bocca al lupo ma senza puntare tutte le tue fiches sull'en plein: la pallina si ferma come vuole la fortuna.

né casalinga né vamp.
più semplice, comoda ed elegante che riuscirò ad essere.

è vero, quello che succede non corrisponde mai a quello su cui avevamo scommesso.
spero di riuscire ad essere abbastanza flessibile.
in effetti bisognerebbe farsi zero aspettative ma una serie di linee guida.
poi si, Zia, quando si aprirà la porta come si sul dire "rien ne va plus, les jeux sont faits "...

di una cosa sono quasi certa : passeremo un bel po di tempo a ridere, e questo sarà molto divertente se saprò farlo senza tradire me stessa.

PS: purtroppo la pashmina in casa, credo, sia fuori luogo e forse anche un foulard ?
a proposito,mi sentirei molto a mio agio con una goccia di un buon profumo da signora.

Edited by Cupay - 17/8/2014, 15:42

Mah, non so. Io sono, generalmente, per i piccoli passi. Già il fatto di farti trovare in lonji (che è il vestito nazionale birmano: una gonna lunga unisex) o consimile nostrano, senza altri ammenicoli e senza trucco, è una bella botta... per cominciare un discorso. Poi si vede...
Baci.
Véro

report.. tanto non ho sonno.

sono riuscito a soddisfare il mio egoico desiderio.
che cosa mi ha restituito questa esperienza ?

per quanto il trucco fosse davvero da principiante e la parrucca, già di pessima qualità, estremamente vissuta, non è sembrato carnevale.
conosco la persona abbastanza bene, se avesse avuto la sensazione di qualcosa di ridicolo non avrebbe esitato a ridermi in faccia esortandomi a sospendere il gioco.
assolutamente non è stato percepito come gioco. ma anzi mi ha preso molto sul serio.
ha percepito che per me questi vestiti e questi capelli hanno un valore e costruiscono una vacillante identità.
so benissimo che un estraneo sarebbe meno comprensivo, ma so anche bene che c'è un margine di miglioramento. si spera.

ho potuto esplorare tutti i limiti della mia condizione. fortuna sono dotato di una buona dose di testardqgine.
tutto questo si vedrà.
è stato molto importante per me restare en femme durante tutto il tempo passato insieme. è stata una cosa anche difficile e faticosa. ma fondamentale.

la distanza.
tra questo soggetto e la sua cara amica c'è una distanza che può essere colmata ma che all' inizio si è manifestata.
lei non mi conosce.. o non mi conosce più. e comunque non ha avuto la sensazione continua di stare con la stesa a persona di sempre.
anche nel corpo, nella fisicità, nell'avvicinarsi. è tutto da riconquistare con questo nuovo soggetto.

ora la mia carissima amica è stata molto brava e forte e sensibile e ha deciso di rispettare questo individuo così come gli si palesava.
ha deciso di conoscerlo e di riconoscerlo.
insomma come sempre non si tratta di vestiti ma i vestiti aiutano a dire e sostenere una tesi.

io sono stato a mio agio, non lo avrei mai creduto. ma ero assolutamente tranquillo e a mio agio.
lo so, in casa con una persona amica è facile direte voi, non per me... non per me che un mese fa piagnucolavo dietro i miei occhialoni scuri.
non immaginavo.
avrei desiderato essere ancora di più a mio agio e quindi con un trucco che fosse un po più convincente e magari anche vestito in modo minimamente più aggraziato.
ma non ho avuto alcun tentennamento o voglia di levarmi qualcosa .. nulla. e faceva molto caldo stasera.

ma in realtà come mi sono sentito e cosa ho provato ? (chiederebbe Marzullo )
è la prima volta che mi trovo davanti ad una persona vestito da donna da capo a piedi e sono truccato e ho una parrucca.
tutto quello che ho nascosto per svariate decine di anni ... a tutti compresa questa donna che oggi mi vede così.
non ho provato nulla, mi è sembrato normale, cosa di tutti i giorni.
sul come mi sono sentito è più difficile, non mi sono sentito donna ma neanche uomo.
mi sono sentito un individuo che non è esattamente quello che io sono. ma io questo individuo ancora non lo conosco bene.

non mi sono sentito a disagio
non mi sono sentito ridicolo
non mi sono affatto sentito impacciato
non ho provato a fingere di essere altro da me
ho usato qualche piccolo repertorio posturale e qualche leggera inflessione della voce ma niente di che.
non mi sono sentito giudicato ( e questo grazie alla open maind della mia amica)

ok vengo al finale: per me era importante raccontarle questa mia identità, non potevo raccontargliela in altro modo. sono contento di quello che ho fatto... ma giuro che i dubbi che ho in questa testa adesso.. sono esplosi e si sono moltiplicati rimbalzando di neurone in neurone.
non ho nessuna certezza
non ho nessun progetto
non ho idee ... non ho sonno.
ho un po di fame. quasi quasi vedo se è rimasto un po di sushi.

anche se, rivedendo le foto e ripensando e ripercorrendo i momenti trascorsi, non posso negare che una fortissima emozione nel cuore non ha smesso un solo attimo di farsi sentire.
magari riuscissi a decifrarla. ma era molto bella e ancora adesso ... che sto qui sveglio a scrivere .. ancora adesso sta li e non si placa.

aggiungo, oggi, una ultima considerazione. se la persona, ti prende sul serio non è detto che ti ami così come sei. questo fa parte della libertà dell' individuo di scegliersi le amicizie.
quindi è altamente probabile che ti accetti, ovvero che prenda atto di questa tua condizione ma che poi si allontani da te.
bisogna saper rispettare questa possibile scelta. e può non essere facile. e può essere doloroso.

Edited by Cupay - 28/8/2014, 13:56

Scusate se richiamo l'attenzione di questo thread ma c'è un piccolo ma per me grande sviluppo.
Dopo quasi due giorni di agonia e di angoscioso silenzio, in cui si faceva sempre più solida l'idea di aver perso per sempre la mia più cara e intima amica, per averle schiaffato in faccia la mia seconda identità.. ecco che mi richiama.
Mi richiama per dirmi che mi deva dare una cosa. Colgo al volo l' occasione per invitarla a cena, questa volta fuori casa e in abbigliamenti tradizionali.
cosa mi doveva dare ?
ecco :

il regalo più bello che mi potesse fare.
voi non potete immaginare in quale brodo di giuggiole mi sono potuta squagliare
è bellissima, ma è bellissimo che le sia venuto in mente di farmi questo regalo.
abbiamo passato una bellissima serata e sono felice perché non l' ho perduta affatto e ci vogliamo ancora lo stesso immutato bene solo con una complicità in più.

ecco.. sono felice.
ci tenevo a dirlo.

nota carina.. ci ha tenuto che me la misurassi in macchina.. e mi va !!!

ma è da femmina!!
Congratulazioni, sembra tu sia riuscita piuttosto bene nel tuo intento. Brava

complimeenti per il coraggio e per la "lettura" che hai avuto della tua amica.
Bello sopratutto il lieto fine.

Grazie Mysterious, è stata una cosa molto difficile ma dovevo farlo.
dovevo perché con lei ho condiviso sempre tutto e non potevo tenerla fuori.
e poi avevo davvero bisogno di sentirmi in qualche modo in contatto con il mondo, almeno questa parte di me volevo trovasse un contatto con il mondo.