| Grazie del consiglio, nessun problema per parole scurrili e dettagli spinti. Sono una brava ragazza.
Una doverosa premessa: non sento nessun bisogno di etichette e non mi servono dei contenitori per catalogarmi. Sono Silvia e tanto mi basta. Vorrei però cercarmi ora un'etichetta solo per confrontarmi con voi alcuni aspetti della mia sessualità.
Partiamo dal genere. Aspetto, natura, medicina e biologia dicono tutte: indubbiamente maschile. Ma io, quando sono en femme, non ne sono proprio sicura. Mi rendo conto che cambiare genere sessuale con un vestitino (sebbene sia un tubino nero che mi sta un amore) sia semanticamente errato e oggettivamente assurdo. Eppure il mio corpo, con un vestito cambia! Faccio un esempio.
Se mi eccito sessualmente il mio... il coso... si quello... insomma avete capito, se è contenuto in boxer maschili, reagisce... diciamo con potenza e se voglio provare piacere lo stimolo nel modo tradizionale, manualmente o in coppia. Se invece, nella stessa situazione, il mio... si, sempre lui, è contenuto in mutandine in pizzo, resta buono buono al suo posto piccino piccio' e se voglio provare piacere, con un'intensità almeno pari, mi basta sfiorarlo, sempre piccinino piccio', infilandomi una mano tra le gambe. Ci si può sentire più femmina di così? La cosa più straordinaria è che appena tolgo lingerie e calze il mio... vabbè lui, torna immediatamente a funzionare normalmente. Capita solo a me?
Passiamo all'orientamento sessuale. Mi piacciono le donne. Moltissimo. Al punto di volerlo essere. Quando vedo un'immagine femminile, oltre a un po' d'invidia, provo ammirazione e attrazione, mentre l'immagine dei modelli maschi nelle pubblicità, soprattutto dei profumi, mi ispirano solo un po' d'ilarità per i ridicoli sguardi magnum. Non mi piacciono solo le modelle. Anzi, preferisco le donne "normali", a partire da mia moglie, anche quelle con qualche kg in più, un po' di cellulite e le loro morbide fantastiche rotondità.
Le curve di una donna, anche la meno attraente, sono sempre più belle dei muscoli di ogni uomo. Quei muscoli, indispensabili nel pleistocene per cacciare e non essere cacciati, oggi, nel XXI secolo, sono assolutamente inutili. E brutti. Per tacer poi dei peli, della barba e della calvizie, un concentrato di bruttezza difficilmente riscontrabile altrimenti in natura (che è femmina).
Sono quindi un eterosessuale. Senza dubbio.
Beh, insomma. Quando indosso le calze, adoro accarezzarmi le gambe; mi tocco spesso dalle caviglie alle cosce. Mi piace e, qualche volta, mi piace immaginare che siano le mani di un uomo. Non ho mai "incontrato" un uomo. Non mi piace la parte più mascolina del mio corpo, figuriamoci se potrei toccare davvero il corpo di un'altro. Eppure se, per assurdo, mentre sono en femme un uomo mi toccasse credo che lo lascerei fare, lascerei che le sue mani salissero fin sotto il mio vestito. Se mi sentissi davvero apprezzata, desiderata e protetta da un uomo forte e gentile, potrei eccitarmi e se accadesse mi lascerei prendere, mi sottometterei a lui affinché provi piacere con tutto il mio corpo. Usandomi e facendomi godere.
E la mia eterosessualità convinta?
Non lo so. È vero che i miei rapporti con le donne sono reali mentre quelli con gli uomini sono sporadici, immaginari e quasi impossibili da realizzare realmente ma non riesco a credermi totalmente eterosessuale e forse, per quanto mi interessi, non lo sono.
Tutto questo per tornare al punto di partenza: non sento nessun bisogno di etichette e non mi servono dei contenitori per catalogarmi. Sono Silvia, tanto mi basta e ne sono felice.
Sono scesa in dettagli così intimi perché mi piacerebbe sapere se altre amiche vivono le mie stesse sensazioni e contraddizioni.
Silvia
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