X-Dress - Forum dedicato al crossdressing

transizione MtF

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Laura.C
view post Posted on 2/11/2010, 16:52




Grazie.
Io benino, non mi lamento.
Baci
Laura
 
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meneghina
view post Posted on 13/12/2010, 23:09




Bella discussione, utile per completare la mia presentazione :D

Io ci ho pensato, sì, nel periodo di maggior confusione, quindi il periodo peggiore!

Da un lato ho avuto la fortuna di trovare subito in internet altre persone confuse, di conoscerle, e cominciare a frequentarle:
sono state utili per capirmi, non poco.

Leggo che molte di voi sono state bloccate dall'età, dall'aspetto finanziario, dai timori ospedalieri... ma non crediate, questi limiti seppur validi, non sono insormontabili:
molte delle "sorelline" che ho conosciuto nelle mie prime uscite, di quello che poi diventò un gruppo, hanno transizionato.

La cosa curiosa è che in quel gruppo io ci sono entrata come una predestinata, con voce per niente maschile, fisico esile, forse un po' alta, ma con un'innata femminilità, che mi ha fatto subito attirare la simpatia di chi già era in transizione.
Consigli su consigli di che ormoni prendere, da chi informarsi, gli step e gli scogli da superare:
ancora non mi ero chiarita chi fossi, che già altri mi dicevano che ero fortunata, la transizione per me sarebbe stata "quasi" indolore...
...e senza volerlo mi attiravo l'invidia di chi non si riteneva all'altezza, si considerava un "travone" o peggio una caricatura di camionista.

Invidia che però finì appena mi feci conoscere meglio: ironia delle sorte io mi sentivo più vicina alle persone imperfette, che alle regine trans invidiate da uomini e donne, e fu la mia fortuna, perchè mi confrontai con tutti e con tutte.

E l'ironia della sorte, sta proprio in questo: le "camioniste" su cui nessuno (tranne me) scommetteva, sono diventate delle donne felici, ed alcune anche belle donne:
gli ormoni uniti ad una giusta terapia di transizione (ossia seguita da strutture ospedaliere competenti) hanno portato molte delle mie prime amiche "sorelline" ad essere felici, ma soprattutto ad essere credibili ed inserite.

Certo, sono stata testimone di anni di sofferenza loro, in cui passavano per i "diversi" ed anche per "uomini effeminati", e la cosa non è certo semplice... però, lo volevano fortemente, hanno tenuto duro, ed ora, chi le incontra, neanche immagina siano nate uomini, anzi!

Perchè vi dico questo?

Perchè loro ai tempi mi dicevano "parli bene Tu, che sei giovane, io alla mia età ormai"...
...ed invece, i casi della vita, io da promettente Trans, ho capito invce che il mio posto è come Crossdresser,
mentre loro, contro ogni pronostico, ora NON sono delle Trans, ma delle donne a tutti gli effetti!

Milly


Già che ci sono rispondo meglio alla domanda del primo post:
ho pensato alla transizione?
Certo!

Perchè non l'ho fatto?
Perchè pensavo fosse un atto dovuto, mi dicevano sempre
"ah sei come me alla tua età: prima ho cominciato a vestirmi da donna,
poi ho cominciato a fare fantasie sull'essere donna,
ad andate e sognare prima sorelline o trans, per nascondere la mia voglia di uomo,
ma poi, infine, ho capito che volevo essere donna, ed avere al mio fianco un uomo,
e quindi ho capito che il mio corpo era una prigione,
perchè da sempre invidiavo le mie compagne di classe e sognavo di essere come loro"

Ho semplificato, ma credevo che le mie fossero tappe di un percorso comune!
In realtà non è così, nel mio caso c'è una forte dicotomia,
la voglia di sentirmi trattare da donna e in parte anche esserlo, ma senza volerlo per sempre...

Di fatto mi piace il mondo femminile in una maniera smisurata,
sogno e faccio anche fantasie sessuali al femminile,
ma mai con uomini, sempre con altre donne...

...boh, forse sono talmente contorta da sognare di essere una lesbica,
ma ormai non mi faccio più molte domande, ora sò cosa non fa per me:
non ho quella che tecnicamente si può definire "disforia di genere".

In poche parole:
essendo il percorso di transizione un percorso irreversibile,
ritengo che si debba essere sicure al 100% di volerlo, prima anche solo di cominciare.

In presenza di un ragionevole dubbio, come nel mio caso, meglio lasciar stare.
Ecco, il dubbio, in breve, è il motivo per cui io non penso alla transizione:
una volta cercavo di chiarire i miei dubbi (e ci stavo male);
ora ho capito che esistendo il dubbio, è inutile starci male e pensarci :D

(è chiaro? boh, forse mi perdo anche io, eppure meglio non riesco ad esprimerlo!)

Milly
 
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marcolfa34
view post Posted on 14/12/2010, 04:56




CITAZIONE (meneghina @ 13/12/2010, 23:09) 
una volta cercavo di chiarire i miei dubbi (e ci stavo male);
ora ho capito che esistendo il dubbio, è inutile starci male e pensarci :D

(è chiaro? boh, forse mi perdo anche io, eppure meglio non riesco ad esprimerlo!)

Milly

Cara Milly, bello il racconto del tuo passato, dei dubbi, delle speranze, dei timori.
Ma quello che mi è piaciuto di più è il finale che cito e mi è piaciuto perchè rispecchia esattamente il mio stato d'animo.
Non potevi esprimerlo meglio.
Benvenuta,
Marcolfa34
 
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view post Posted on 17/12/2010, 18:10
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YOUNG-LADY

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CITAZIONE (meneghina @ 13/12/2010, 23:09) 
Di fatto mi piace il mondo femminile in una maniera smisurata,
sogno e faccio anche fantasie sessuali al femminile,
ma mai con uomini, sempre con altre donne...

...boh, forse sono talmente contorta da sognare di essere una lesbica,
ma ormai non mi faccio più molte domande, ora sò cosa non fa per me:
non ho quella che tecnicamente si può definire "disforia di genere".

Condivido totalmente il tuo punto di vista.
Adoro il mondo femminile e nel sesso trovo molto più eccitante lasciarmi trasportare da fantasie al femminile piuttosto che dalla virile potenza e rudezza che la mia ex spesso mi chiedeva.
A volte sono dominante, più spesso sottomessa, ma sempre a una donna. Mai provato il desiderio di protezione o di esser dominata da un uomo, il che fa la vera differenza tra noi cd etero e i trans.
Mi sono convinta che siamo delle privilegiate a poter attingere liberamente da pulsioni maschili e femminili. E siamo anche avvantaggiate come lesbiche nel soddisfare le nostre ragazze, disponendo sia di quel bagaglio di attenzioni che dedicherebbe loro una donna bio, sia di quel "bagaglio" tra le gambe (come si direbbe in Romagna) per condurle all'estasi quando lo desiderano.
 
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Laura.C
view post Posted on 17/12/2010, 21:30




CITAZIONE (Lycra Michela @ 17/12/2010, 18:10) 
A volte sono dominante, più spesso sottomessa, ma sempre a una donna. Mai provato il desiderio di protezione o di esser dominata da un uomo, il che fa la vera differenza tra noi cd etero e i trans.

Perdonami Michela, ma c'è già abbastanza confusione.
Una donna transessuale (mtf) può tranquillamente provare attrazione solo per donne.
Ciò che è rilevante non è l'orientamento sessuale (chi ci piace amare) ma l'identità di genere (chi vogliamo essere).
Perdona ancora, so che sei in buona fede: non "i" trans, ma "le" trans...
Laura
 
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view post Posted on 19/12/2010, 15:52
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YOUNG-LADY

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Rileggendomi ho capito che quella frase poteva generare confusione. Intendevo dire che nella grandissima maggioranza dei casi le trav che scelgono il percorso di transizione lo fanno dopo anni di vita ai margini, parecchie dopo aver vissuto l'esperienza della prostituzione, ed hanno un orientamento omosessuale. Almeno questa è la casistica che si vede al Sant'Orsola, dove si effettua la conversione androginoide, e le trav arrivano a colloquio quasi sempre accompagnate dal loro compagno.
Fortunatamente, come abbiamo visto anche nel servizio del tg5 postato sul forum e anche nella trasmissione di Ruggeri (che dimostra uno spiccato interesse verso la categoria) un paio di anni fa ci sono anche casi di mtf sposati ed etero. Quindi hai ragione a dire che trans riguarda solo l'identità di genere e non la sessualità, anche se i casi restano piuttosto sporadici e fanno notizia.
Resta quindi difficile far comprendere alla propria compagna che si prova un desiderio lesbico nei suoi confronti, e questo provoca frustrazione in chi sente una vera pulsione a transizionare.
Per i crossdresser è invece meno drammatico, anche se piuttosto difficile, spiegare alle partner il proprio stato d'animo e le proprie fantasie, perchè esse sono comunque confortate dal fatto che continueranno ad avere a fianco un uomo "fisicamente". Con la testa potremmo pensar da donne in certi momenti, magari le nostre compagne ci concederanno di metter la lingerie o addirittura di far uscite en femme (ValentinaNSC docet), ma in certi momenti di stress, quando non riusciranno ad aver abbastanza pazienza e ad amare anche i nostri vizi, sapremo offrir loro l'uomo di cui hanno bisogno. Sarebbe solo un piccolo sacrificio in omaggio a chi ci ha saputo accettare.
Psicologicamente potrebbero far lo stesso anche un mtf, ma in certi momenti anche la forma, la fisicità, ha la sua importanza e il rischio di conflitti insanabili nella coppia è alto.
La stessa cosa succede anche nei mtf omosessuali. Un prof del mio reparto, con lunga esperienza in questo campo, raccontava che spesso le coppie "scoppiano" dopo la transizione, perchè l'uomo sente attrazione verso le trav in quanto portatrici di entrambi i caratteri sessuali. Con la transizione diventano "solo" donne, per giunta meno attraenti delle bio di pari età, per cui spesso vengono lasciate...e questi uomini vanno poi a formar coppia con un'altra trav!
L'elemento fisico quindi risulta più importante di quello che si creda all'inizio del percorso di transizione e nemmeno gli psicologi che seguono queste persone durante i mesi del trattamento ormonale preop sono in grado di prevedere con certezza quali saranno le future dinamiche della coppia.
 
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valeria98
view post Posted on 19/12/2010, 16:59




Concordo con quanto detto sopra.........
Noi dobbiamo acquisire i pregi di entrambi i sessi , non i difetti....
Le operazioni chirurgiche sono una violenza sul nostro corpo, da fare solo in casi limite ed eccezzionali. :o:
Si può trovare un equilibrio tra il nostro corpo maschile e il nostro carattere, più o meno marcato, femminile. Sempre se troviamo la persona che ci apprezza così come siamo. :D


ciao... :D
 
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marcolfa34
view post Posted on 19/12/2010, 17:35




CITAZIONE (valeria98 @ 19/12/2010, 16:59) 
. Sempre se troviamo la persona che ci apprezza così come siamo. :D


:D

Ay, there's the rub !
Hamlet, III-1, verso 65

Generalmente tradotto come "ahi questo è il punto" in effetti usa la parola "rub", fregatura, come si evince anche dal fatto che la gomma per cancellare si chiama "rubber".
Malinconica considerazione.
Marcolfa34
 
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Laura.C
view post Posted on 20/12/2010, 08:55




CITAZIONE (valeria98 @ 19/12/2010, 16:59) 
Si può trovare un equilibrio tra il nostro corpo maschile e il nostro carattere, più o meno marcato, femminile.

Chi lo trova deve solo esserne felice.
Chi non lo trova è il soggetto destinatario di questo thread, che si chiama "transizione mtf".
Io comprendo molto bene l'avversione verso interventi e modifiche permanenti di chi sceglie di esprimere questo aspetto della propria personalità nel modo che è consueto al crossdresser, e cioè tenendo nettamente separata la propria vita "ufficiale" da uomo da quello che Michela definisce "vizio" (non giudico, semplicemente riporto).
E' proprio questo aspetto "vergognoso, imbarazzante" che lo stesso crossdresser attribuisce al proprio comportamento, ad allontanare alla radice qualsiasi ipotesi di coming out.
Quando mesi fa cercavo di coinvolgere molte di voi in iniziative volte ad esporsi, commettevo un bell'errore, partivo dalla mia esperienza e dal mio "sentire" personale e lo estendevo a tutti solo sulla base di un oggettiva identità di comportamenti (ci vestiamo da donna), che però è troppo poco.
E infatti, pur tra le persone che io giudico "belle" e con le quali direi di aver costruito delle belle amicizie, l'unica persona che non ha problemi a ricevere in casa il postino o a girare serenamente nella propria zona en femme è zia Marcolfa, che dopo tutta una vita "nascosta" può permettersi, alla sua età, di fare quel che le pare... ma ha una pensione, non ha figlioli per casa, vive da sola.
Tutte le altre hanno costruito una vita maschile e hanno raggiunto degli obiettivi che il coming out da crossdresser sicuramente pregiudicherebbe, e se il coming out non lo fanno questa è una scelta saggia.
Ma se una persona giunge alla conclusione che la propria componente femminile è prevalente e insopprimibile, che "nasconderla" procura un disagio maggiore di quanto non avvenga esprimendola nel quotidiano, allora le cose cambiano.
E cambiano perché un maschio biologico che decida di porsi socialmente al femminile senza nessun aggiustamento anche all'hardware, per usare una metafora, va solo incontro ad una serie di difficoltà sociali devastanti.
Anche se l'ho ripetuto allo sfinimento, è tecnicamente impossibile pensare di non essere riconosciuti per uomini vestiti da donna se non per qualche fugace incontro con persone molto distratte. Puoi andare in un locale, fare tante cose, ma se pensi di sembrare una donna, questa è solo una componente di un gioco. Lecito, inebriante e divertente, ma un gioco.
Se vivere al femminile sempre o quasi, facendo le cose che si fanno in una vita normale, è un'esigenza (esigenza significa che non ce la fai più a vivere al maschile) qualcosa sul tuo corpo la devi fare. Da poco a tutto quel che puoi, ma non puoi restare immobile, a meno di non esporti ad una vita fatta in gran parte di scherno e riflettori su di te.
Anche facendo qualcosa o tutto ciò che puoi, salvo precoci e rari casi fortunati, non puoi sfuggire alla tua originaria natura biologica, e "gli altri", seppure in misura attenuata, riconosceranno di fronte a sé una persona nata in un modo che vive in un altro.
Il senso della scelta, che passa attraverso cenni fisici (barba eliminata, i propri capelli e non una parrucca, un seno, le forme che chimicamente hanno assuto un modello femminilizzato) è proprio quello di dare un "segnale sociale" che avrà molte più probabilità di essere accettato.
Si tratta comunque di un massacro, e qualsiasi persona transessuale che lo sottovaluti è destinata ad un'infelicità anche maggiore di quella che provava prima, perché a quel punto avrà radicalmente stravolto le basi della propria vita in termini affettivi, professionali, sociali.
La transizione, ovviamente secondo il mio parere personale, non è una soluzione che ti fa passare da un "male" a un "bene", ma da un "peggio" a un "meno peggio".
E' il male minore rispetto ad una condizione inaccettabile.
Laura
 
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.veronica
view post Posted on 20/12/2010, 14:29




chapeau :)

detto meglio di così non si può

un bacione

Vero
 
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view post Posted on 21/12/2010, 12:15
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YOUNG-LADY

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CITAZIONE (Laura.C @ 20/12/2010, 08:55) 
Io comprendo molto bene l'avversione verso interventi e modifiche permanenti di chi sceglie di esprimere questo aspetto della propria personalità nel modo che è consueto al crossdresser, e cioè tenendo nettamente separata la propria vita "ufficiale" da uomo da quello che Michela definisce "vizio" (non giudico, semplicemente riporto).
E' proprio questo aspetto "vergognoso, imbarazzante" che lo stesso crossdresser attribuisce al proprio comportamento, ad allontanare alla radice qualsiasi ipotesi di coming out.
Quando mesi fa cercavo di coinvolgere molte di voi in iniziative volte ad esporsi, commettevo un bell'errore, partivo dalla mia esperienza e dal mio "sentire" personale e lo estendevo a tutti solo sulla base di un oggettiva identità di comportamenti (ci vestiamo da donna), che però è troppo poco.
E infatti, pur tra le persone che io giudico "belle" e con le quali direi di aver costruito delle belle amicizie, l'unica persona che non ha problemi a ricevere in casa il postino o a girare serenamente nella propria zona en femme è zia Marcolfa, che dopo tutta una vita "nascosta" può permettersi, alla sua età, di fare quel che le pare... ma ha una pensione, non ha figlioli per casa, vive da sola.
Tutte le altre hanno costruito una vita maschile e hanno raggiunto degli obiettivi che il coming out da crossdresser sicuramente pregiudicherebbe, e se il coming out non lo fanno questa è una scelta saggia.
Ma se una persona giunge alla conclusione che la propria componente femminile è prevalente e insopprimibile, che "nasconderla" procura un disagio maggiore di quanto non avvenga esprimendola nel quotidiano, allora le cose cambiano.

Io lo definisco vizio perchè fortunatamente non è una condizione che mi procura un pesante disagio e vi posso rinunciare senza molfo sforzo se necessario. Vista la scarsa entità della mia pulsione al travestimento preferisco tenerla come fatto privato, per non crearmi problemi sociali e per non far star male i miei genitori. L'unica persona a cui vorrei dichiarare tutto sarebbe la mia ragazza (al momento ex), ma anche in tal caso sarei disposto a mediare parecchio se lei faticasse ad accettarmi
 
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marcolfa34
view post Posted on 21/12/2010, 16:17




Siamo a 40 risposte ed a nessuna risposta.
Se Jessica1234 ha seguito tutta la discussione ha capito una sola cosa: siamo tutte in alto mare, ciascuna nella sua barchetta più o meno comoda; ciascuna in un atteggiamento che può andare dalla tranquilla (o quasi) disperazione di Giada e Laura alla (quasi) spensieratezza di Marcolfa.
Chi l'ha fatto ora si domanda se valeva la pena, chi lo voleva fare e non l'ha fatto ora quasi si pente di non averlo fatto.
Siamo tutte un groviglio di idee più o meno confuse e dall'attenta lettura di tutti gli interventi se ne ricava solo un disparatissimo ventaglio di opinioni, tutte o quasi sull'andante malinconico.
Come inno per noi ci vuole la "Patetica" di Ciajkovsky, con i suoi tempi di struggente malinconia e la sua sfrenata marcia trionfale.
Giorni di tormento (tanti) si alternano a giorni di gioia (pochi) e nello sfondo c'è sempre quel rodimento interno del chiedersi "perchè siamo così" e perchè dobbiamo sentirci in colpa di essere quello che siamo.
Mi viene da ridere a pensare a chi, entrando nel forum, si aspetta di leggere di sesso, sesso, sesso e sesso e poi si trova davanti a discussioni di psicologia e filosofia che dal sesso attigono solo alla lontana.
Che possiamo fare più che cercare di capirci e consolarci a vicenda ? Se c'è chi ha la ricetta della felicità non ha certo fatto un giro dalle nostre parti.
Baci a tutte
Marcolfa34
 
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abbie1971
view post Posted on 13/1/2011, 02:43




Ciao a tutte. Perdonatemi se rispondo cosi' tardi ma solo ora questa discussione e' balzata tra i nuovi messaggi.

Innanzi tutto so che molte di voi non mi conoscono, per cui mi sono ri-presentata nella sezione apposita.

QUOTE (1234jessica @ 31/5/2010, 12:14) 
quello che voglio chiedere a voi è se avete mai pensato di fare il grande passo da travestita a trans con l'obiettivo eventuale di transizionare completamente fino alla riassegnazione sessuale al genere femmile ?

(ovviamente per chi ha pensato di transizionare)
con che intensità avete pensato ad un cambiamento così radicale ?
quali sono stati i fattori che hanno bloccato questo processo ?
o al contrario che vi hanno spinte ad iniziare ?

innanzi tutto sappi che ti rispondo come trans MtF in attesa dell'operazione.

Per me in effetti il grande passo c'e' stato, in maniera molto graduale, ed e' consistito nell'abbandonare gradatamente il mio ruolo maschile e il fatto di essere travestita da maschio 24 ore su 24 (si, anche il pigiama!). Cosi' in un certo senso questo abbandonare lo status di travestita c'e' stato, anche se non nel senso che indicavi tu.

Ho pensato con una intensita' incredibile a questo cambiamento radicale, non in termini di desiderio, di raggiungimento di un obiettivo, ma in termini di liberazione da una situazione nella quale non riuscivo a sentirmi me stessa, nella quale mancava forzatamente un pezzo di me.

Si certo, ci sono stati una moltitudine di fattori, dall'opportunita', alla sicurezza del lavoro, all'avere una base economica, al pianificare la mia transizione in anticipo, ma soprattutto alla PAURA di dirlo a chi mi sta intorno, alla PAURA di perdere la famiglia, i genitori, i fratelli, le persone che ho di piu' care al mondo.

ecco, l'ostacolo piu' grande e' stata la PAURA che provavo, paura che si e' poi rivelata ingiustificata. PAURA che mi ero costruita da sola e che da sola ho dovuto superare.

QUOTE (1234jessica @ 31/5/2010, 12:14) 
poi mi rendo conto che in questo specifico forum
le trans sono veramente poche,
ma ve ne sono ed ho letto alcuni loro commenti.
ebbene mi farebbe piacere leggere delle loro esperienze :)

e siccome mi interessano molto,
ma mi rendo conto anche che alle volte non ci si sente a proprio agio
nel parlare di cose intime ed importanti,
sempre se fosse vostra intenzione,
mi piacerebbe parlarne anche se in privato :)

eccomi. dispostissima a parlarne un po' in pubblico, a fondo in privato, se vuoi di persona.

Sai, uno degli effetti collaterali di questa transizione, per me, e' stato quello di aver voglia di non nascondermi piu', in tutti i sensi, e questo mi porta a fare discussioni in cui *gli altri* si sentono a disagio per il modo aperto con il quale afftronto certi argomenti.

Del resto, ho passato molta della mia vita dicendo bugie al mondo e a me stessa, nel vivere come maschio, ed ora mi sono proprio stufata di farlo.

QUOTE (Valentina_NSC @ 1/6/2010, 02:17)
la transizione è un passo molto importante, primo perchè è irreversibile e poi perchè ti cambia completamente, totalmente la vita. Non è detto che alla fine stai meglio, alcune trans, dopo l'intervento, si sono pentite, altre addirittura suicidate. E' vero che, molto probabilmente, non hanno compiuto correttamente tutto il precorso psicologico, ma a volte, si può desiderare talmente tanto una cosa, che si perdono di vista le cose più importanti.

Si Vale, e' verissimo quello che dici. Ogni transizione, a prescindere dal percorso medico, e' comunque una seria analisi su se stessi e sui propri bisogni. Ed e' proprio qui dove alcune persone hanno fallito. Perche' hanno seguito una strada senza riuscire a capirsi, o perche' gli e' stata servita una occasione troppo presto, o perche'...... perche' ci sono mille motivi per il perche'.

In verita' chi transiziona in effetti non lo fa. Per me, cosi' come per altre che conosco, la transizione e' solo il potersi togliere una maschera che ci e' stata appiccicata alla nascita. Noi, Io, mi sono *sempre* sentita donna, non avevo le parole per esprimere questo concetto, non avevo l'intelligenza e la conoscenza per capire a fondo tutte le implicazioni di questo fatto.

Poco a poco ho imparato le parole, ho imparato ad esprimermi, ho vissuto con i risolini e gli insulti della gente nelle orecchie, per anni, tutti i giorni, lavorando e vivendo in abiti femminili. E' qui la prova. Se hai la forza di reagire a tutto quello che la societa' di scarica addosso quando trova una persona non-conforme che gira liberamente in citta'. Se sopporti questo, se ogni volta che ti insultano ti senti male perche comprendi e senti che gli altri vedono un pezzo di maschile che ti e' ancora attaccato addosso, se ogni volta rinneghi quel maschile, se ogni volta quando ti arriva un insulto la tua reazione non e' scappare o rendere violenza per violenza; quando tutto cio' che senti e' la voglia di spiegare, di richiedere e ottenre rispetto per cio' che sei, allora capisci che questa non e' una posa, un gioco. E' solo la tua vera essenza che viene fuori.

QUOTE (giadaada @ 2/6/2010, 14:39)
La mia personalissima opinione,che come tale non fa e non vuole fare testo,è che donne " lo si è e lo si sente "a prescindere dalla genetica di origine..tutte le altre forme sono solo ricerca o necessità di uno spicchio di femminilità..con beninteso tutta la dignità che merita questo aspetto del sentire..
Perdonate il mio essere "diversa"..e lo sfogo...il parlarne mi ferisce ancora..ma ritengo giusto che tutte qui postino il proprio percorso..

Approvo in pieno. un'ottima sintesi della mia vita in una singola frase.

QUOTE (1234jessica @ 3/6/2010, 12:44)
e ancora come molte l'incertezza economica del durante e dopo la transizione, pare un ragionamento vigliacco, o qualcuno potrebbe obiettare che i miei desideri non sono vere necessità se non cerco di realizzarli, stato è che già si fa fatica ad arrivare a fine mese e il lavoro oggi c'è e domani non si sa ed io non ho al momento la forza di affrontare una simile situazione!

gia' gia'. e' una parte importante della vita, il sostenersi economicamente, ed infatti a chi fa il percorso ufficiale viene detto e ridetto in tutte le salse. Io credo, anche se non me lo diranno mai ufficialmente, che il fatto di aver gia' pensato al mio lavoro, al mio futuro quando sono andata per iniziare il mio percorso medico, mi abbia dato un bel bonus nella valutazione degli psic.

QUOTE (1234jessica @ 3/6/2010, 12:44)
alcune domande restano aperte

qualcuna ha iniziato un percorso, anche parziale,
chessò depilazione definitiva? ormoni ? ecc ecc
perchè l'hai fatto? quali difficoltà hai dovuto superare?

Beh, per il perche' non ho mai avuto dubbi. Le difficolta' sono invece un'altra cosa. Principalmente ho dovuto superare tutte le incertezze interne a me stessa, la paura, principalmente, di non essere considerata o essere derisa una volta in cerca di questo percorso, e la paura di entrare in contatto, scoprirmi intimamente verso le persone che avrebbero dovuto aiutarmi in questo percorso, e quindi essere oggettivamente vulnerabile alle loro reazioni.

ma quasi tutte queste paure erano solo mie costruzioni interne. Un po' come quando si va a fare acquisti in negozio; si hanno 1000 paure che poi si rivelano quasi sempre inforndate.

QUOTE (1234jessica @ 3/6/2010, 12:44)
il travestitismo influenza i tuoi desideri sessuali,
cambia i rapporti emotivi, cognitivi coniugali ?

è mai capitato di non identificarsi con il corpo attuale
e magari disprezzarlo o rinnegarlo ?

questa e' una domanda da porre in un messaggio privato. In generale posso dire che si, e' comunque un evento destinato a cambiare i rapporti tra le persone. Come e quanto dipende dalle persone.

E per il rapporto col proprio corpo, beh, la mia esperienza e' che cambia pure quello. Diciamo che rispetto a quello che sento ci sia di troppo, prima era un rapporto di "pacifica convivenza tipo io-non-disturbo-te-e-te-non-disturbi-me" ma poi con l'avvicinarsi del risultato, della sincronia tra mente e corpo, diviene sempre piu una percezione di un ostacolo alla propria realizzazione e quindi aumenta la voglia di rimuovere l'ostacolo con ogni mezzo possibile.

QUOTE (Laura.C @ 7/6/2010, 20:29)
Se avete frequentato qualche luogo dove le trans discutono, vi sarete rese conto di quanto "noi" siamo per loro qualcosa di incompleto, velleitario, sarà anche che gli estrogeni i nfluiscono sull'umore, ma non c'è molto tenerezza verso di noi.
Io in buona misura comprendo questo atteggiamento: non si può andare a dire a chi mette in discussione la prorpia intera vita, i rapporti, la famiglia, il lavoro, la vita sociale, che "noi ci si sente donne", è al limite dell'offensivo.

Si e no. Permettimi di dire che mai nella mia vita ho trovato un cosi grande numero di individualismi, egoismi e anche voglia di litigare nei gruppi di transessuali. Mi sono fatta l'opinione che passare la vita a ricercare se stessa, a mettere a fuoco la propria persona, possa in un certo qual modo influire su questi atteggiamenti.

io pero', oltre a questo aspetto, sono entrata in contatto anche con il mondo bdsm dove, a parte un fiorire delle pratiche piu' incredibili e fantasiose, ho trovato e fatto miei tra gli altri due concetti fondamentali:

1: Il rispetto per gli altri e per le scelte di vita degli altri.
Per me cio' che un individuo sceglie per se', in maniera coscente o meno, e' comunque rispondente a un suo qualche bisogno interno. Cosi' come io provo una gioia infinita nell'essere sempre piu' me stessa ogni giorno che passa, rivedo questa mia gioia nel fatto che chi mi sta di fronte prova gioia nel fare cio' che fa ed essere cio' che e'.

2: La ricerca e l'accettazione.
La ricerca di cio' che siamo dentro, la voglia di quardarci dentro obiettivamente e senza pregiudizi, e poi l'accettazione, la maturita' di accettare ed abbracciare cio' che abbiamo trovato in noi stesse, in una maniera positiva e socialmente accettabile (cioe' che non danneggia la nostra vita di tutti i giorni) e che e' in grado di farci crescere in esperienza, cultura ed emozione.

QUOTE (Laura.C @ 7/6/2010, 20:29)
Non sono abbastanza lucida da avere una risposta alle tante domande di Jessica: parecchie persone che mi vogliono bene investono molte energie a dirmi qualcosa che suona così: "il problema non è questo, questo è un effetto, sei stanco, è una crisi di mezza età: il problema è un altro".
L'unica persona che pare dar peso agli effetti che manifesto correlandoli al "problema" è la mia psicologa.
I molti "altri" mi dicono che ho un altro problema, ma nessuno mi dice quale esso sia, né quale sia la soluzione.

E certo, facile, veloce. :(

*NESSUNO* che non viva effettivamente questi interrogativi ha la possibilita' di avvicinarsi ad una soluzione; neanche una psic, anche se questa potrebbe avere degli indizi in piu'. Il motivo? e' che nessuno, in mancanza di un interrogativo tanto potente e' motivato a cercarsi dentro con una intensita' sufficiente.

E poi c'e' il fatto che la soluzione, che sono certa ci sia, e' comunque una soluzione personale e personalizzata. Io, se la trovo, posso solo dire e raccontare la mia, ma e' quasi certo che non ti sia di alcuna utilita' se non per escluderla dalla rosa delle soluzioni possibili per un motivo o per un altro.

QUOTE (Laura.C @ 7/6/2010, 20:29)
Ok, allora qual è il mio problema?
Non lo so, ma so alcune cose, in ordine sparso:
1) mi fa schifo guardare il mio corpo di maschio;
2) guardo ogni donna con una profonda invidia (non si deve essere per forza buone, vero?);
3) aspetto, ma meglio ancora: cerco, ogni occasione per poter passare qualche ora "da Laura", subordinando a questa esigenza altre relazioni e impegni;
4) svestirmi così così, ma togliere la parrucca e struccarmi è un dramma;
5) avere la barba è come sentirsi passeggiare ragni e scarafaggi sulla faccia;
6) facili entusiasmi improvvisi avvilimenti, come cantava Carmen Consoli: gli entusiasmi sono sempre legati alla possibilità di esprimermi al femminile, gli avvilimenti agli eventuali e numerosi ostacoli alle medesime possibilità;

vediamo. posso concordare con le tue sensazioni ? da 1 a 6 ? tutte ?
SI, 1000 VOLTE SI.

e tutte quelle cose che non hai scritto? probabilmente anche quelle.

questo significa che al pari di me anche la tua risposta e' la transizione? NO. MAI.

Quella risposta devi trovartela dentro. quella risposta devi trovarla all'interno dell'arcobaleno che e' l'identita' di un individuo, identita' che e' cosi' legata alla sessualita' da far spavento, ma che al contempo ne e' cosi' indipendente da essere rassicurante.

QUOTE (Laura.C @ 7/6/2010, 20:29)
Su altre considerazioni sto poi lavorando con un aiuto, per inquadrarle; mi è stato fatto notare che non sono problemi, ma ostacoli: famiglia, lavoro, accettazione sociale... ostacoli che si ergono e arginano la possibilità di fare ed essere ciò che io desidero.
La transizione, ad un'età come la mia, dà risultati molto approssimativi che, per usare la colorita ma efficace definizione di Anna, ci trasforma in "travoni a vita". Non è la soluzione, però è un aggiustamento che in certi casi è necessario. La soluzione perfetta non esiste: se davvero esiste la possibilità che ci si senta appartenere al sesso opposto rispetto al proprio biologico, è andata così, sfiga nera.Io vedo, se l'ondata passa giuro che non dirò mai, mai, mai più queste quattro parole "voglio essere una donna", perché in questo periodo in cui le penso ogni volta le avverto come quattro pugni nello stomaco: mi levano il fiato.

Ma i pugni te li dai da sola o te li fai dare dalla societa'?

Io i pugni me li son presi fino a 35 anni, anche se gia da prima avevo preso le mie decisioni e stavo lavorando al mio obiettivo anche se in maniera non ovvia nanche a me stessa.

Poi pero' mi son stufata e i pugli li ho restituiti tutti, forte del mio *diritto* ad essere cio' che sono e non una maschera condannata a vagare nella vita senza mai raggiungere neanche quel po' di auto-affermazione che ci fa sentire bene.

Non nego che ci voglia molta energia per raggiungere questa decisione, ma confesso che ad un certo punto mi son trovata di fronte al bivio e ho deciso di abbracciarmi e di vivere veramente, cosi' come mi sento dentro.

QUOTE (Laura.C @ 7/6/2010, 20:29)
Se l'ondata non passa dovrò solo decidere se convivere con i ragni sulla faccia o decidermi, ma non sono sicura di voler vivere con dei ragni sul viso...

Secondo me il fatto di farsi sparare il laser e togliere i ragni dalla faccia ha un effetto ottimo a prescindere dal fatto di essere transessuale o meno. Di sicuro la mia vita e la mia pelle hanno guadagnato parecchio da questo trattamento. Se non riesci a convivere con i ragni, te lo consiglio.

QUOTE (Laura.C @ 7/6/2010, 20:29)
E se dopo tutta sta predica vi viene in mente qualcosa, per piacere, non ditemi che il mio problema è un altro ma ditemi quale vi sembra esso sia: schizofrenia, sdoppiamento della personalità, sindrome ossessivo-compulsiva...

Il vero problema non e' nessuno di quelli che ti immagini. Il vero problema sei TU. Ti sei guardata bene dentro ? cosa ci hai trovato ? ecco. fermati un attimo su questo. ritieni che cio' che hai trovato sia veramente te stessa? ecco. Allora devi trovare in te il coraggio di raggiungere quella meta. Devi farlo per te stessa, con i tuoi tempi, nel rispetto degli altri, ma devi farlo.

Io ho imparato a seguire quest'abitudine, ho iniziato a seguire me stessa, un po' ci arrivo, un po' no, un po' ho paura di quello che trovo, un po' ne sono intrigata. Ogni volta che faccio un passo, ogni volta che raggiungo una meta, trovo un'altra cosa in me, un'altro pezzo di me che necessita di essere messo a posto nella giusta luce.

Quello che so e' che seguire veramente questo sistema mi ha migliorato la vita 1000 e 1000 volte.

un bacio a tutte
Andrea
 
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1234jessica
view post Posted on 13/1/2011, 12:46




Ciao ragazze

scusate se sono latitante da molto tempo
(ma solo in scrittura)
ma sto' passando un periodo intenso

appena letto l'intervento di Abbie/Andrea
però non ho potuto esimermi dallo scrivere e ringraziarla
per il suo intervento dove "mette a nudo" cose sue private
ma per me molto significative e informative : "GRAZIE"

un ringraziamento anche ai bei interventi di Marcolfa, Laura, ecc
ma comunque anche a tutte le altre perchè avete contribiuto.

Che dire, mi piacxerebbero altri interventi simili
per approfondire ulteriormente l'argomento


un bacione a tutte


Jessica
 
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giadaada
view post Posted on 13/1/2011, 12:56




Splendida ed "essenziale" Andrea !!...Sintesi puntuale e perfetta in ogni passaggio !!...
Se vagherai un pò per il forum tornando indietro di un bel pò di mesi mi troverai agli inizi di questo mio bellissimo percorso nel forum...e capirai il perchè di quanto ti comprenda e condivida...e percepirai l'amarezza e la tristezza che mi porto ormai dentro dall'alto della mia non più tenera età...
Un abbraccio con affetto.
Giada
 
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108 replies since 31/5/2010, 12:14   3703 views
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