Ciao a tutte. Perdonatemi se rispondo cosi' tardi ma solo ora questa discussione e' balzata tra i nuovi messaggi.
Innanzi tutto so che molte di voi non mi conoscono, per cui mi sono ri-presentata nella sezione apposita.
QUOTE (1234jessica @ 31/5/2010, 12:14)
quello che voglio chiedere a voi è se avete mai pensato di fare il grande passo da travestita a trans con l'obiettivo eventuale di transizionare completamente fino alla riassegnazione sessuale al genere femmile ?
(ovviamente per chi ha pensato di transizionare)
con che intensità avete pensato ad un cambiamento così radicale ?
quali sono stati i fattori che hanno bloccato questo processo ?
o al contrario che vi hanno spinte ad iniziare ?
innanzi tutto sappi che ti rispondo come trans MtF in attesa dell'operazione.
Per me in effetti il grande passo c'e' stato, in maniera molto graduale, ed e' consistito nell'abbandonare gradatamente il mio ruolo maschile e il fatto di essere travestita da maschio 24 ore su 24 (si, anche il pigiama!). Cosi' in un certo senso questo abbandonare lo status di travestita c'e' stato, anche se non nel senso che indicavi tu.
Ho pensato con una intensita' incredibile a questo cambiamento radicale, non in termini di desiderio, di raggiungimento di un obiettivo, ma in termini di liberazione da una situazione nella quale non riuscivo a sentirmi me stessa, nella quale mancava forzatamente un pezzo di me.
Si certo, ci sono stati una moltitudine di fattori, dall'opportunita', alla sicurezza del lavoro, all'avere una base economica, al pianificare la mia transizione in anticipo, ma soprattutto alla PAURA di dirlo a chi mi sta intorno, alla PAURA di perdere la famiglia, i genitori, i fratelli, le persone che ho di piu' care al mondo.
ecco, l'ostacolo piu' grande e' stata la PAURA che provavo, paura che si e' poi rivelata ingiustificata. PAURA che mi ero costruita da sola e che da sola ho dovuto superare.
QUOTE (1234jessica @ 31/5/2010, 12:14)
poi mi rendo conto che in questo specifico forum
le trans sono veramente poche,
ma ve ne sono ed ho letto alcuni loro commenti.
ebbene mi farebbe piacere leggere delle loro esperienze
e siccome mi interessano molto,
ma mi rendo conto anche che alle volte non ci si sente a proprio agio
nel parlare di cose intime ed importanti,
sempre se fosse vostra intenzione,
mi piacerebbe parlarne anche se in privato
eccomi. dispostissima a parlarne un po' in pubblico, a fondo in privato, se vuoi di persona.
Sai, uno degli effetti collaterali di questa transizione, per me, e' stato quello di aver voglia di non nascondermi piu', in tutti i sensi, e questo mi porta a fare discussioni in cui *gli altri* si sentono a disagio per il modo aperto con il quale afftronto certi argomenti.
Del resto, ho passato molta della mia vita dicendo bugie al mondo e a me stessa, nel vivere come maschio, ed ora mi sono proprio stufata di farlo.
QUOTE (Valentina_NSC @ 1/6/2010, 02:17)
la transizione è un passo molto importante, primo perchè è irreversibile e poi perchè ti cambia completamente, totalmente la vita. Non è detto che alla fine stai meglio, alcune trans, dopo l'intervento, si sono pentite, altre addirittura suicidate. E' vero che, molto probabilmente, non hanno compiuto correttamente tutto il precorso psicologico, ma a volte, si può desiderare talmente tanto una cosa, che si perdono di vista le cose più importanti.
Si Vale, e' verissimo quello che dici. Ogni transizione, a prescindere dal percorso medico, e' comunque una seria analisi su se stessi e sui propri bisogni. Ed e' proprio qui dove alcune persone hanno fallito. Perche' hanno seguito una strada senza riuscire a capirsi, o perche' gli e' stata servita una occasione troppo presto, o perche'...... perche' ci sono mille motivi per il perche'.
In verita' chi transiziona in effetti non lo fa. Per me, cosi' come per altre che conosco, la transizione e' solo il potersi togliere una maschera che ci e' stata appiccicata alla nascita. Noi, Io, mi sono *sempre* sentita donna, non avevo le parole per esprimere questo concetto, non avevo l'intelligenza e la conoscenza per capire a fondo tutte le implicazioni di questo fatto.
Poco a poco ho imparato le parole, ho imparato ad esprimermi, ho vissuto con i risolini e gli insulti della gente nelle orecchie, per anni, tutti i giorni, lavorando e vivendo in abiti femminili. E' qui la prova. Se hai la forza di reagire a tutto quello che la societa' di scarica addosso quando trova una persona non-conforme che gira liberamente in citta'. Se sopporti questo, se ogni volta che ti insultano ti senti male perche comprendi e senti che gli altri vedono un pezzo di maschile che ti e' ancora attaccato addosso, se ogni volta rinneghi quel maschile, se ogni volta quando ti arriva un insulto la tua reazione non e' scappare o rendere violenza per violenza; quando tutto cio' che senti e' la voglia di spiegare, di richiedere e ottenre rispetto per cio' che sei, allora capisci che questa non e' una posa, un gioco. E' solo la tua vera essenza che viene fuori.
QUOTE (giadaada @ 2/6/2010, 14:39)
La mia personalissima opinione,che come tale non fa e non vuole fare testo,è che donne " lo si è e lo si sente "a prescindere dalla genetica di origine..tutte le altre forme sono solo ricerca o necessità di uno spicchio di femminilità..con beninteso tutta la dignità che merita questo aspetto del sentire..
Perdonate il mio essere "diversa"..e lo sfogo...il parlarne mi ferisce ancora..ma ritengo giusto che tutte qui postino il proprio percorso..
Approvo in pieno. un'ottima sintesi della mia vita in una singola frase.
QUOTE (1234jessica @ 3/6/2010, 12:44)
e ancora come molte l'incertezza economica del durante e dopo la transizione, pare un ragionamento vigliacco, o qualcuno potrebbe obiettare che i miei desideri non sono vere necessità se non cerco di realizzarli, stato è che già si fa fatica ad arrivare a fine mese e il lavoro oggi c'è e domani non si sa ed io non ho al momento la forza di affrontare una simile situazione!
gia' gia'. e' una parte importante della vita, il sostenersi economicamente, ed infatti a chi fa il percorso ufficiale viene detto e ridetto in tutte le salse. Io credo, anche se non me lo diranno mai ufficialmente, che il fatto di aver gia' pensato al mio lavoro, al mio futuro quando sono andata per iniziare il mio percorso medico, mi abbia dato un bel bonus nella valutazione degli psic.
QUOTE (1234jessica @ 3/6/2010, 12:44)
alcune domande restano aperte
qualcuna ha iniziato un percorso, anche parziale,
chessò depilazione definitiva? ormoni ? ecc ecc
perchè l'hai fatto? quali difficoltà hai dovuto superare?
Beh, per il perche' non ho mai avuto dubbi. Le difficolta' sono invece un'altra cosa. Principalmente ho dovuto superare tutte le incertezze interne a me stessa, la paura, principalmente, di non essere considerata o essere derisa una volta in cerca di questo percorso, e la paura di entrare in contatto, scoprirmi intimamente verso le persone che avrebbero dovuto aiutarmi in questo percorso, e quindi essere oggettivamente vulnerabile alle loro reazioni.
ma quasi tutte queste paure erano solo mie costruzioni interne. Un po' come quando si va a fare acquisti in negozio; si hanno 1000 paure che poi si rivelano quasi sempre inforndate.
QUOTE (1234jessica @ 3/6/2010, 12:44)
il travestitismo influenza i tuoi desideri sessuali,
cambia i rapporti emotivi, cognitivi coniugali ?
è mai capitato di non identificarsi con il corpo attuale
e magari disprezzarlo o rinnegarlo ?
questa e' una domanda da porre in un messaggio privato. In generale posso dire che si, e' comunque un evento destinato a cambiare i rapporti tra le persone. Come e quanto dipende dalle persone.
E per il rapporto col proprio corpo, beh, la mia esperienza e' che cambia pure quello. Diciamo che rispetto a quello che sento ci sia di troppo, prima era un rapporto di "pacifica convivenza tipo io-non-disturbo-te-e-te-non-disturbi-me" ma poi con l'avvicinarsi del risultato, della sincronia tra mente e corpo, diviene sempre piu una percezione di un ostacolo alla propria realizzazione e quindi aumenta la voglia di rimuovere l'ostacolo con ogni mezzo possibile.
QUOTE (Laura.C @ 7/6/2010, 20:29)
Se avete frequentato qualche luogo dove le trans discutono, vi sarete rese conto di quanto "noi" siamo per loro qualcosa di incompleto, velleitario, sarà anche che gli estrogeni i nfluiscono sull'umore, ma non c'è molto tenerezza verso di noi.
Io in buona misura comprendo questo atteggiamento: non si può andare a dire a chi mette in discussione la prorpia intera vita, i rapporti, la famiglia, il lavoro, la vita sociale, che "noi ci si sente donne", è al limite dell'offensivo.
Si e no. Permettimi di dire che mai nella mia vita ho trovato un cosi grande numero di individualismi, egoismi e anche voglia di litigare nei gruppi di transessuali. Mi sono fatta l'opinione che passare la vita a ricercare se stessa, a mettere a fuoco la propria persona, possa in un certo qual modo influire su questi atteggiamenti.
io pero', oltre a questo aspetto, sono entrata in contatto anche con il mondo bdsm dove, a parte un fiorire delle pratiche piu' incredibili e fantasiose, ho trovato e fatto miei tra gli altri due concetti fondamentali:
1: Il rispetto per gli altri e per le scelte di vita degli altri.
Per me cio' che un individuo sceglie per se', in maniera coscente o meno, e' comunque rispondente a un suo qualche bisogno interno. Cosi' come io provo una gioia infinita nell'essere sempre piu' me stessa ogni giorno che passa, rivedo questa mia gioia nel fatto che chi mi sta di fronte prova gioia nel fare cio' che fa ed essere cio' che e'.
2: La ricerca e l'accettazione.
La ricerca di cio' che siamo dentro, la voglia di quardarci dentro obiettivamente e senza pregiudizi, e poi l'accettazione, la maturita' di accettare ed abbracciare cio' che abbiamo trovato in noi stesse, in una maniera positiva e socialmente accettabile (cioe' che non danneggia la nostra vita di tutti i giorni) e che e' in grado di farci crescere in esperienza, cultura ed emozione.
QUOTE (Laura.C @ 7/6/2010, 20:29)
Non sono abbastanza lucida da avere una risposta alle tante domande di Jessica: parecchie persone che mi vogliono bene investono molte energie a dirmi qualcosa che suona così: "il problema non è questo, questo è un effetto, sei stanco, è una crisi di mezza età: il problema è un altro".
L'unica persona che pare dar peso agli effetti che manifesto correlandoli al "problema" è la mia psicologa.
I molti "altri" mi dicono che ho un altro problema, ma nessuno mi dice quale esso sia, né quale sia la soluzione.
E certo, facile, veloce.
*NESSUNO* che non viva effettivamente questi interrogativi ha la possibilita' di avvicinarsi ad una soluzione; neanche una psic, anche se questa potrebbe avere degli indizi in piu'. Il motivo? e' che nessuno, in mancanza di un interrogativo tanto potente e' motivato a cercarsi dentro con una intensita' sufficiente.
E poi c'e' il fatto che la soluzione, che sono certa ci sia, e' comunque una soluzione personale e personalizzata. Io, se la trovo, posso solo dire e raccontare la mia, ma e' quasi certo che non ti sia di alcuna utilita' se non per escluderla dalla rosa delle soluzioni possibili per un motivo o per un altro.
QUOTE (Laura.C @ 7/6/2010, 20:29)
Ok, allora qual è il mio problema?
Non lo so, ma so alcune cose, in ordine sparso:
1) mi fa schifo guardare il mio corpo di maschio;
2) guardo ogni donna con una profonda invidia (non si deve essere per forza buone, vero?);
3) aspetto, ma meglio ancora: cerco, ogni occasione per poter passare qualche ora "da Laura", subordinando a questa esigenza altre relazioni e impegni;
4) svestirmi così così, ma togliere la parrucca e struccarmi è un dramma;
5) avere la barba è come sentirsi passeggiare ragni e scarafaggi sulla faccia;
6) facili entusiasmi improvvisi avvilimenti, come cantava Carmen Consoli: gli entusiasmi sono sempre legati alla possibilità di esprimermi al femminile, gli avvilimenti agli eventuali e numerosi ostacoli alle medesime possibilità;
vediamo. posso concordare con le tue sensazioni ? da 1 a 6 ? tutte ?
SI, 1000 VOLTE SI.
e tutte quelle cose che non hai scritto? probabilmente anche quelle.
questo significa che al pari di me anche la tua risposta e' la transizione? NO. MAI.
Quella risposta devi trovartela dentro. quella risposta devi trovarla all'interno dell'arcobaleno che e' l'identita' di un individuo, identita' che e' cosi' legata alla sessualita' da far spavento, ma che al contempo ne e' cosi' indipendente da essere rassicurante.
QUOTE (Laura.C @ 7/6/2010, 20:29)
Su altre considerazioni sto poi lavorando con un aiuto, per inquadrarle; mi è stato fatto notare che non sono problemi, ma ostacoli: famiglia, lavoro, accettazione sociale... ostacoli che si ergono e arginano la possibilità di fare ed essere ciò che io desidero.
La transizione, ad un'età come la mia, dà risultati molto approssimativi che, per usare la colorita ma efficace definizione di Anna, ci trasforma in "travoni a vita". Non è la soluzione, però è un aggiustamento che in certi casi è necessario. La soluzione perfetta non esiste: se davvero esiste la possibilità che ci si senta appartenere al sesso opposto rispetto al proprio biologico, è andata così, sfiga nera.Io vedo, se l'ondata passa giuro che non dirò mai, mai, mai più queste quattro parole "voglio essere una donna", perché in questo periodo in cui le penso ogni volta le avverto come quattro pugni nello stomaco: mi levano il fiato.
Ma i pugni te li dai da sola o te li fai dare dalla societa'?
Io i pugni me li son presi fino a 35 anni, anche se gia da prima avevo preso le mie decisioni e stavo lavorando al mio obiettivo anche se in maniera non ovvia nanche a me stessa.
Poi pero' mi son stufata e i pugli li ho restituiti tutti, forte del mio *diritto* ad essere cio' che sono e non una maschera condannata a vagare nella vita senza mai raggiungere neanche quel po' di auto-affermazione che ci fa sentire bene.
Non nego che ci voglia molta energia per raggiungere questa decisione, ma confesso che ad un certo punto mi son trovata di fronte al bivio e ho deciso di abbracciarmi e di vivere veramente, cosi' come mi sento dentro.
QUOTE (Laura.C @ 7/6/2010, 20:29)
Se l'ondata non passa dovrò solo decidere se convivere con i ragni sulla faccia o decidermi, ma non sono sicura di voler vivere con dei ragni sul viso...
Secondo me il fatto di farsi sparare il laser e togliere i ragni dalla faccia ha un effetto ottimo a prescindere dal fatto di essere transessuale o meno. Di sicuro la mia vita e la mia pelle hanno guadagnato parecchio da questo trattamento. Se non riesci a convivere con i ragni, te lo consiglio.
QUOTE (Laura.C @ 7/6/2010, 20:29)
E se dopo tutta sta predica vi viene in mente qualcosa, per piacere, non ditemi che il mio problema è un altro ma ditemi quale vi sembra esso sia: schizofrenia, sdoppiamento della personalità, sindrome ossessivo-compulsiva...
Il vero problema non e' nessuno di quelli che ti immagini. Il vero problema sei TU. Ti sei guardata bene dentro ? cosa ci hai trovato ? ecco. fermati un attimo su questo. ritieni che cio' che hai trovato sia veramente te stessa? ecco. Allora devi trovare in te il coraggio di raggiungere quella meta. Devi farlo per te stessa, con i tuoi tempi, nel rispetto degli altri, ma devi farlo.
Io ho imparato a seguire quest'abitudine, ho iniziato a seguire me stessa, un po' ci arrivo, un po' no, un po' ho paura di quello che trovo, un po' ne sono intrigata. Ogni volta che faccio un passo, ogni volta che raggiungo una meta, trovo un'altra cosa in me, un'altro pezzo di me che necessita di essere messo a posto nella giusta luce.
Quello che so e' che seguire veramente questo sistema mi ha migliorato la vita 1000 e 1000 volte.
un bacio a tutte
Andrea