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La tua paura, che è anche la mia, sono giustificate. Io vorrei, come dice Nana, che fosse quasi tutto inventato, ma purtroppo temo che in realtà sia quasi tutto vero. Quando esco, come Monica, c'è oltre tutto il resto anche un bisogno estremo di evadere, almeno per qualche ora, dai pensieri funesti che sono gli stressi tuoi.
"(...) masse di diseredati, negri, o asiatici, mussulmani o che altro, si riversano nella mia Italia senza il minimo desiderio di integrarsi ma rivendicando una loro specifica identità estranea se non avversaria della nostra"
In quel che scrivi c'è molta malinconia e e sicuramente una parte di verità. Ma riflettendo a ruota libera, potrei dire che nella tua (ed anche mia, e nostra) Italia ci sono già molti italiani veraci purosangue che stanno saccheggiando e distruggendo la nostra Nazione e che se ne dovrebbero andare a calci nel sedere. Personalmente li sostituirei volentieri con molti stranieri diseredati che invece amano la nostra patria e che sono desiderosi di imparare e di crescere intellettualmente e socialmente nel nostro Paese. In una nazione si può convivere benissimo rispettandosi gli uni con gli altri pur mantenendo ciascuno la propria cultura e la propria identità. Nel mondo ci sono tanti esempi a dimostrare che questo è possibile. Quali sono gli americani veraci a New York? I discendenti dei pellerossa oppure quelli degli Irlandesi o forse degli inglesi? Ma anche i neri si sentono tali, come discendenti degli schiavi del 700. E poi ci sono gli asiatici, la comunità ispanica, gli italiani broccolini e mille altre etnie e culture. Tutte persone che si sentono e sono americane non per ragioni di nascita o di discendenza ma semplicemente perché condividono e rispettano i valori e la costituzione degli Stati Uniti. Perché amano quella nazione e quindi si sentono impegnati a migliorarla e a difenderla. In un mondo ormai globalizzato questa a mio avviso è l'unica idea di futuro cui anche l'Italia può aspirare. Purtroppo la classe politica che ci ritroviano (tutta, nel suo insieme) è ben lontana da questa visione del mondo di domani.
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