CITAZIONE (monicapoli @ 1/9/2011, 13:42)
Il fatto è che quando il desiderio scompare, il travestimento assume repentinamente connotati diversi, diventa estraneo, assurdo, incompresibile, illogico, irrazionale. E questo scatena impressionanti sensi di colpa e frustrazione.
E' come se di colpo ci si svegliasse da una sbornia e ci si rendesse conto della realtà.
Una sorellina, peraltro scomparsa dal forum, diceva che quando si traveste non deve mai fare la cazzata di masturbarsi. Raccontava che una volta, dopo l'autoerotismo, si strappò letteralmente tutto di dosso, abiti e calze, riducendo tutto in brandelli.
Se invece non si cede al bisogno di soddisfare il desiderio, come dice Michela si prolunga un blando piacere mentale, quello di cui abbiamo parlato varie volte e che può durare ore.
Ciao Claudio,
quello che hai descritto tu mi succedeva fino a qualche anno fa.
Adesso ho superato la cosa e penso la possa superare chiunque.
Dopo l'autoerotismo, non provo alcun senso di colpla e neanche mi appare tutto come incomprensibile e irrazionale.
Semplicemente, in pace con me stesso e con un senso di appagamento, procedo a struccarmi e ritorno nei miei panni maschili.
Chi non ha più voglia di rimanere en-femme dopo aver raggiunto il piacere sessuale, se ne deve fare una ragione.
Significa semplicemente che non siamo donne, ma maschi.
E' inutile voler prolungare il piacere andando al lavoro con i collant sotto i pantaloni, illudendosi così di essere più donne.
Io quando sono al lavoro, voglio lavorare e mi voglio concentrare sul lavoro. Non voglio provare alcun tipo di piacere sessuale, neanche mentale.Claudio, il tuo caso è diverso. Tu esci e vai a ballare. E' ovvio che vuoi prolungare il tuo piacere per tutta la serata.
Se io uscissi, farei esattamente come te. A fine serata, tornerei poi a casa e farei l'amore con mia moglie.
Con questo non critico assolutamente chi mette tuto il giorno collant e lingerie sotto i vestiti maschili.
Semplicemente per me ha senso che lo faccia chi sente davvero l'esigenza di farlo, ovvero chi lo fa' in maniera naturale e non per allungare la durata dell'eccitazione.