Ogni travestito ha passato l'adolescenza a chiedersi: "sarò gay?".
Alcuni hanno continuato a farlo, per sempre.
Altri si sono risposti con motivazioni più o meno convincenti, talvolta a mio avviso anche piuttosto ridicole, ma tant'è.
L'omosessualità (o quella parte che è compresa nella bisessualità, che per qualcuno che si occupa di questi temi addirittura non esisterebbe) fa un sacco di paura: più che vestirsi da donna e, anzi, si ha paura di vestirsi da donna perché questo implicitamente riconduce a quella domanda.
Chi se lo chiede secondo me non è per nulla bisessuale, chi è attratto da altri maschi lo sa bene, lo sente, viceversa sarebbe come dire: "chissà se mi piace la nutella?", se ti piace lo sai ancor prima dal profumo, dal colore, dalla consistenza, poi l'assaggi e: sì, ti piace.
Chi se lo chiede, invece, fa lo sforzo di completare quell'immagine di donna artificiale che ripetitivamente costruisce, ma è solo una convenzione.
Dildi e surrogati vari, se desiderati solo con compagne donne bio non c'entrano niente con l'omosessualità e la bisessualità, sono solo fantasie che mettono in gioco la componenete femminile che è in ognuno di noi, xd oppure no, ma fantasticare di essere penetrati non significa voler essere, davvero, penetrati da un uomo.
A me che gli uomini piacevano è apparso chiaro che avrò avuto dodici anni.
Poi tante volte mi chiedo anche io se questo non sia il risultato delle mie trasformazioni, ma se la nutella ti piace, ti piace.
E proprio non c'è da averne paura: solo consapevolezza.
Non esiste relazione diretta fra crossdressing e omosessualità, e capisco in pieno chi decisamente afferma che la nutella non gli piace.
Poi però resto un po' stupita di fronte a chi (come a me appare chiaro) non è per niente bisex ma crede di esserlo oppure a chi (come a me appare ancora più chiaro) lo è ma spera di non esserlo.
Presuntuosamente credo di saper riconoscere senza troppa fatica chi è omosessuale o bisessuale, in moltissimi casi mia moglie è rimasta basita quando sapeva di qualcuno e io l'ho intuito al volo o quando lo abbiamo scoperto in seguito dopo averglielo "diagnosticato"... il trucco c'è: se lo sei chi è come te lo riconosci, anche senza quegli apparecchietti che squillano che vorrebbero venderci...
(la maestrina) Laura
PS: fantastico Gisella, ho letto ora: esattamente ciò che penso ma lo hai scritto più chiaro e sintetico