CITAZIONE (Fatamaghella @ 27/3/2009, 09:35)
Ciao ragazze, torno a scrivervi dopo molto tempo
lo faccio ricopiando (facendo ricopiare, sono negata per il pc...) quello che dissi circa un anno fa:
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Ciao sono Lucy, alcune di voi già mi conoscono.
Sono la compagna di Elena. Sottolineo compagna perché è ciò che sono. Moglie è solo per una firma che la società ci ha costretti a mettere su un pezzo di carta.
Da un po’ con Elena mi capita di chiacchierare in chat con alcune sorelline; ho notato che inevitabilmente le prime domande dopo le presentazioni sono: “sei sposata?” “tua moglie lo sa?” Alla risposta “SI” segue sempre, immancabile: “beata te” “sei fortunata” “la tua lei è straordinaria” e così via… e infine “come hai fatto a dirglielo?”
Lo sapete, vero, che le fatine non esistono e che i problemi non si risolvono da soli?
A quel punto della conversazione mi sento dapprima dispiaciuta e triste perché capisco le difficoltà, ma poi mi arrabbio. Si perché non riesco a capire come è possibile che una persona che ha detto di amarvi (alcune nella buona e nella cattiva sorte) possa così da un momento all’altro non provare più quel sentimento che fino a pochi secondi prima della confessione provava. Per me tutto ciò è innaturale, impensabile e inimmaginabile (non penso e non voglio essere una mosca bianca). Allora quello che mi sento di dirvi (non di consigliarvi perché non sono niente) è di avere fiducia nell’amore che le vostre compagne nutrono per voi e raccontare loro tutto.
Parlare, parlare davvero con il cuore in mano. Essere voi stesse non avendo paura di esprimere i vostri sentimenti, mai. Abbiate fiducia in voi stesse e nelle vostre compagne. Una persona che non vi accetta è una persona che non vi ama, non vi merita, che pensa solo a se stessa.
Compagna per me significa amicizia, complicità, amore, allegria. Tutte voi chiedete questo. Ma forse ce l’avete già e per paura lo state perdendo.
Qualcuna ha detto: l’amo tanto da impazzire e ho paura di perderla. Non pensate che anche loro abbiano la stessa paura? Solo parlando, secondo me, si risolvono i problemi, e non nascondendoli perché prima o poi vengono a galla. Le amate, vi amano, se vi spiegate (cancellando quegli orribili pregiudizi) vi ameranno ancora di più. Non c’è cosa più brutta dell’ignoranza e dell’ipocrisia. Per me amare una persona significa amarla in tutto il suo essere. Elena l’amo perché è Elena non solo quando è enfemme. La persona che ho conosciuto e poi amato non è cambiata solo perché prima portava i pantaloni e adesso (da 20 anni) anche la gonna (sempre di più…). La sua dolcezza, il suo modo di pensare, il suo modo di amare, i suoi desideri sono sempre quelli, non cambiano in base al suo sesso.
Dirlo alla persona amata… non esiste un modo giusto per farlo, per ognuna ci sarà il momento, il luogo e il modo più adatto, sta a voi scoprirlo. Non sarà facile è vero, ma è meglio una reazione, qualunque essa sia piuttosto che l’indifferenza. Ci vorrà tempo e pazienza, ma vi auguro che un giorno tutto questo cambi. Potete camminare a testa alta perché non avete niente di cui vergognarvi.
Sperando di esservi stata d’aiuto, mando un grosso bacio a tutte
Lucy
Ciao Lucy,
Che non sei una mosca bianca me ne sto accorgendo ora in questo forum.
Di sicuro più gente avrà coraggio di fare ciò che dici più persone fortunate come Elena scopriranno di avere accanto il paradiso invece dell'inferno della vita clandestina così che la fortuna diventi la normalità.
Dirlo alla propria compagna è fondamentale, ".... è di avere fiducia nell'amore che le vostre compagne nutrono per voi e raccontare loro tutto..."
Io lo feci dopo tre mesi, non si può vivere accanto ad una persona mostrando solo una parte di te, pure falsata, per mantenere l'illusione della normalità.
Si suda un pò a freddo, senti come se non avessi più la terra sotto i piedi e un morso ti stringe la bocca dello stomaco ma non dura molto e il peso che ti togli ti da una leggerezza infinita.
Quello che succede dopo è diverso per oguno di noi, a me non andò bene perchè la sua reazione fu di un rifiuto totale ma non penso che sia una questione di sfortuna ma di scelta e se sono stata con una donna che non mi accettava è perchè alla fine non mi accettavo io.
Ci ho messo un po' di tempo a capirlo ma senza quella scelta sicuramente la mia vita sarebbe stata peggiore.
Per Geraldine
Io ho due filgi maschi di 21 e 15 anni che chiaramente non sanno di me enfamme.
Quello che posso dirti è che se vuoi esternare ora che sono piccoli, di farti aiutare dall'ambiente esterno, se con la famiglia non si può usa quello sociale, amici, parenti con un l'aiuto di uno psicologo, per evitare impatti traumatici.
Vivetelo con tranquillità e loro s'accorgeranno di più del vostro benessere che del vostro imbarazzo.
Per quando diventeranno più grandi è perfetto ciò che ha scritto Lucy "...una persona che non vi accetta è una persona che non vi ama.." e questo vale anche per i figli.
Giulia